Dei canarini che non vorrebbero cambiare abitazione

A distanza di dodici mesi, alle porte della Premier League si è presentata un’altra formazione in grado di offrire un calcio propositivo. Siamo abituati ad immaginarci le neo-promosse come squadre difensive, chiuse, restie ad offrire un calcio di intrattenimento al posto di uno da “pagnotta”. Se nell’Agosto scorso fu il momento del Wolverhampton, rimasto solido per tutta la stagione ed andando oltre ogni più rosea aspettativa, ora come ora stiamo assistendo al tentativo del Norwich City.

Con occhio ben poco indagatore, le affinità tra le due squadre sembrano poche: modulo diverso, con uno che riempie il centrocampo mentre l’altro cerca di sbilanciarlo più in zona offensiva; modalità di gioco differente, in cui da una parte tutti si aiutano in maniera compulsiva mentre dall’altra regna un continuo tentativo di spaziare il campo; difesa a tre contro una statica, con terzini/canarini non moltissimo propositivi, disposizione a quattro.

4-2-3-1: classica disposizione del Norwich City griffato Daniel Farke

Nella partita contro il Newcastle, in cui nei primi 45′ ha subito a testa bassa il gioco dei padroni di casa, fin dalle battute iniziali si è notata l’importanza di un preciso giocatore per lo stile di gioco di Farke: Moritz Leitner. Se con il passare del tempo è scomparso, anche per merito degli aggiustamenti di Steve Bruce, nelle prime frazioni di gioco ha gestito egregiamente ogni singola impostazione dei canarini. Giocatore tecnico, non veloce, sicuro dei propri mezzi e di posizione quando serve, con Tom Trybull forma la coppia di registi bassi di fronte alla difesa. Un elemento fondamentale per questa squadra, che cerca di giocare sempre palla a terra, dalle retrovie, allargando con calma il campo e cercando di tenere il più possibile la palla al posto di andare a recuperarla in un secondo momento.

Primi minuti di gioco: Moritz Leitner inizia ad abbassarsi per aiutare la ripartenza dal fondo. Quasi inconcepibile, per la squadra di Farke, iniziare con un lancio lungo del portiere

Il Norwich City non mi ha dato l’aria di una squadra che si fa prendere dalle situazioni e cade nel panico più becero, non riuscendo a fare quanto prefissato. Forse non riesce a farlo per la caratura dell’avversario, cosa che con il Newcastle non si è vista, ma di certo non per “la chiusura della mente”. E’ una squadra che mantiene una costanza di circolazione e cerca di leggere le situazioni al fine di bucare l’avversario. Non è una squadra che accelera in situazioni favorevoli, non ne ha le qualità per dominare le partite anche solo sfruttando le proprie doti, ma cerca di essere cinica nel suo piano partita. Pur avendo dominato i primi 45′ contro i Magpies, toccando addirittura picchi del 77% di possesso palla, non ha mai dato l’impressione di essere uno schiacciasassi in grado di annientare l’avversario. Ha avuto le sue occasioni, clamorosamente sbagliate, ma niente che potesse precludere anche ad un pareggio degli ospiti. Un punto debole, questo è sicuro, ma da una squadra in lotta per la salvezza è normale che ci sia.

Situazione in cui Fabian Schar effettua un errore da ergastolo, sbagliando anticipo e posizionamento, permettendo a Teemu Pukki di andare dritto in porta. Non arriverà la rete: un errore in finalizzazione, di questa tipologia, potrebbe costare caro in partite con squadre di maggior livello

Il gioco di possesso viene effettuato anche per coprire le lacune difensive. Se si guarda con attenzione, i terzini si sbilanciano solo quando necessario e pensano sempre prima a coprire che esporsi. I canarini vengono da una stagione in Championship in cui hanno subito la bellezza di 57 reti, fin troppe se paragonate alle 41 dello Sheffield United o alle 50 del Leeds United, e in queste prime giornate hanno dovuto fare a meno di determinati pezzi del puzzle, su tutti l’esperto difensore Timm Klose. Con troppa facilità vanno in crisi, specialmente nel gioco aereo, e solo una squadra ben poco propositiva come quella del profondo nord è stata in grado di siglare una singola rete (regalata) nei minuti di recupero.

Questa squadra, compresi i difetti che possiede, può essere solamente un orgoglio per l’intera contea di Norfolk. Gioca bene, propone, non ha paura ed affronta gli avversari a testa alta. Nonostante le quattro reti subite nei primi 45′ di ritorno in Premier League, nell’impossibile campo del Liverpool, tutti si ricordano l’ottimo secondo tempo disputato. La partita era chiusa, i padroni di casa non avevano nulla da chiedere, comunque un bel segnale per una squadra che, ricordiamoci, punta a restare al piano alto e non tornare subito giù come nel 2016.

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